giovedì 5 giugno 2014

sabato 23 novembre 2013

Silenzio

Stamattina ho deciso di godermi il silenzio.  Ho teso l'orecchio da sotto le coperte, c'era silenzio. Mi sono alzata di soppiatto, silenzio.  Non ho acceso né la radio né la tv.  Mi sono seduta sul tappeto con il mio caffè, ho guardato fuori dalla finestra: silenzio.  Silenzio, perché finalmente stamattina non piove.  Silenzio, perché non sento il rumore delle ruspe, che questi giorni hanno lavorato giorno e notte per tenere pulito il canale che passa a 20 metri dal mio palazzo.  Oggi c'è silenzio e c'è un pallido sole, che, con tutta la sua buona volontà, non credo riuscirà ad asciugare la terra dopo l'acqua che è caduta negli ultimi 5 giorni.  Con tutta la sua buona volontà di motore di questo nostro piccolo universo, non potrà fare molto per cambiare ciò che ormai è accaduto: paesi distrutti, vite distrutte.
Quando qualcuno mi chiedeva se credessi in Dio -ormai non me lo chiede più nessuno- rispondevo che no, ma che credevo nella natura.  Perché la Natura mi sembrava l'entità originaria, la "Madre Terra" alla quale anche i nostri avi hanno sempre creduto, quella che veramente ha visto i primi microrganismi agitarsi e trasformarsi, e divenire piante pesci dinosauri homo sapiens, e poi capanne castelli case palazzi centri commerciali stadi discariche.  Lei mi sembrava umile e sincera, semplice, come una mamma d'altri tempi: silenziosamente affettuosa, di quelle che non stanno lì ad abbracciarti ogni secondo ma che sai che ci sono sempre.  Di quelle che non si arrabbiano mai... ma quando si arrabbiano...
Quando si arrabbia la Natura, son cazzi.
Una potenza imprevedibile, ancestrale, primordiale che si scatena con tutta la sua ira.
E noi poveri figli a chiederci, perché?  Ma con la caramella rubata nascosta dietro la schiena.
E siamo contrariati, se ci impediscono di costruire la villetta dei nostri sogni in riva al mare
risentiti,se non ci fanno tagliare quell'albero che fa troppa ombra davanti alla finestra del soggiorno
polemici, se lo studioso di turno ci invita a ricordare di spegnere sempre tutte le luci
superficiali, quando facciamo la raccolta differenziata
indifferenti, a chi butta le cartacce per strada

Ma per fortuna siamo anche
 solidali, con il vicino che ha perso tutto
generosi, con il cuore e con il portafoglio
fieri, di sporcarci le mani
uniti, nella necessità, e numerosi (spagnoli, tiè!)
e consapevoli di avere la fortuna di abitare in una terra bellissima cheperò va protetta e difesa, forse, prima che dalla natura, da noi stessi.  La natura ha memoria lunga, ma noi, purtroppo, ce l'abbiamo molto breve.

#Forza Sardegna