Sono un insettucolo rosso sangue, perchè il sangue è la cosa che preferisco. Ho le zampette sottili ma riesco ad arrampicarmi da qualsiasi parte e sono così abile che quando uno se ne accorge già l'ho punto. Io sono una zecca, sono una vera stronza, un insetto malvagio, che se non è stato creato da dio in un momento di super inkazzo con il genere umano, allora di sicuro è stato creato dal diavolo! Sono fondamentalmente una creatura inutile, sono persino esclusa dalla catena alimentare, sono ciò che si dice un "parassita". Tutti mi odiano, e fanno bene, perchè faccio solo del male. Ma non di solo sangue vive la zecca, anche il vostro odio mi da forza, e io cresco e vivo del vostro odio. I vostri collari antipulci, i vostri spray antiparassitari, friskes froskes fruskes fraskes non mi spaventano. Perchè anche se io muoio, altre verrano dopo di me, e sempre più forti sempre più immunizzate sempre più rosso sangue sempre più cattive. Se anche IO non ci sarò, le future generazioni di zecche staranno sempre in attesa delle vostre gambette succulente, dei vostri cagnacci pelosi, dei vostri mici miagolanti, dei vostri cavalli pascolanti. Noi ci saremo...SEMPRE.
Di sicuro questo pensava ognuna delle zecche che stasera ho innaffiato di Neguvon antiparassitario, aggrappandosi con quelle zampette alla pelle di Ussica, cercando di mimetizzarsi nel pelo fitto e bianco. Hanno incanalato tutto il mio odio questi animali morti di sangue, infidi, subdoli, maledetti. Sono furbe. Si nascondono in quelle parti dove sanno che gli animali non possono arrivare, con le zampe o i denti. Nelle ascelle, in testa, sulla coda. Maledette, le odio. E oggi ho capito di cosa vive una zecca se non trova un animale a cui parassitarsi...vive di odio. Stronza, è l'essenza della malvagità. E' tre giorni che vedo sempre la stessa zecca ferma immobile sulla punta di un filo di fieno, vicino alla vasca per l'acqua, sempre sullo stesso stelo, che aspetta aspetta aspetta con pazienza pazienza pazienza che una vittima qualsiasi si avvicini sbadatamente a quel fieno. Stasera non c'era più, ma dubito che sia morta. Maledetta!
Di sicuro questo pensava ognuna delle zecche che stasera ho innaffiato di Neguvon antiparassitario, aggrappandosi con quelle zampette alla pelle di Ussica, cercando di mimetizzarsi nel pelo fitto e bianco. Hanno incanalato tutto il mio odio questi animali morti di sangue, infidi, subdoli, maledetti. Sono furbe. Si nascondono in quelle parti dove sanno che gli animali non possono arrivare, con le zampe o i denti. Nelle ascelle, in testa, sulla coda. Maledette, le odio. E oggi ho capito di cosa vive una zecca se non trova un animale a cui parassitarsi...vive di odio. Stronza, è l'essenza della malvagità. E' tre giorni che vedo sempre la stessa zecca ferma immobile sulla punta di un filo di fieno, vicino alla vasca per l'acqua, sempre sullo stesso stelo, che aspetta aspetta aspetta con pazienza pazienza pazienza che una vittima qualsiasi si avvicini sbadatamente a quel fieno. Stasera non c'era più, ma dubito che sia morta. Maledetta!
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