Dura vita dell'H in Inghilterra

H povera povera povera H. Che dura vita hai qua in Inghilterra. Tu che in Italia sei abituata ad esser poco sfruttata, sei importante, certo, ma proprio perchè sei speciale. Ti muovi solo in compagnia di amici fidati, le vocali sono vecchie amiche d'infanzia, la C e la G di quei conoscenti che si incontrano di tanto in tanto per strada, si scambia un saluto, e fa piacere.
Povera povera H, come ti bistrattano nella terra della regina! Con quelle esili gambette, non puoi sopportare tutto ciò che ti si pretende, il peso della responsabilità del significato delle parole. Tu hai il potere di cambiare, di trasformare, di far capire e di far fraintendere. E' troppo gravoso questo compito per te H, di la verità! Ti trovi meglio nello stivale: ti adagi al quieto vivere del popolo italiano, senza aspirazioni (letterali!), senza sforzi, senza danni alle corde vocali e al politically correct. E gli Italiani nella terra della Regina, come condividono questa tua sofferenza! Come grava sulle loro spalle il peso dell'aspirazione, della responsabilità, del significato!
In un attimo, una ridente collina (hill) si trasfoma in un vecchietto malato (ill), un'ora (hour) in un aggettivo possessivo (our), il calore (heat) di una bella giornata di sole in un basico bisogno umano (eat). Una bionda chioma di capelli (hair) in un soffio d'aria (air), qualcosa che hai mangiato (ate) nell'odio più profondo (hate). E se poi ti piacciono i quadrupedi, ma invece che dire "horse" dici "orse"....chissà che qualcuno possa proprio capir male.
Su dai H, fatti coraggio.