mercoledì 25 febbraio 2009

Scambiasi vita con una delle sorelle McLeod

Forse è nella nostra natura di esseri umani non essere mai contenti di noi stessi. Voler essere diversi, voler essere migliori, avere di più, essere più felici, essere in un altro posto dal qui e in un altro momento dall'ora. Per esempio, io ora scrivo per liberarmi, perchè non vorrei essere nè nel qui nè nell'ora. Magari queste parole potranno aprire un varco spazio-temporale stile stargate, o se qualcuno le leggerà potrò essere trasportata in un'altra dimensione, come in La storia infinita, e viaggiare su quella specie di animale enorme e bianco, che nessuno ha mai capito se fosse un cane o un drago. Falkor si chiamava. Allora chiederei a Falkor di farmi fare un bel giro sopra il mondo, prima di tutto credo che andrei a sorvolare l'Isola di Pasqua, poi le piramidi maya in America Latina, poi le Galapagos, poi poi poi. In Australia mi fermerei almeno qualche mese dalle sorelle McLeod, perchè io dovevo nascere cowboy (di quelli buoni però), o ranger delle foreste. Avrei avuto un cavallo come quello di Balla coi lupi e Creuza sarebbe andata troppo daccordo con "due calzini".
Oggi però il mio qui e ora è la terra della regina, una terra civilizzata piena di alberi di gente di bei cani che però non son miei, piena di file, di cioccolati e di ciambelle, di biglietti di auguri e di fiori, di pizze senza sapore, di starbucks di caffè nero caffè costa caffè rouge, piena di cose belle e meno belle, una terra ricca, espolorata e ancora da esplorare. Una terra dove devi piangere in silenzio se non vuoi farti sentire, perchè i muri delle case sono troppo sottili...E una terra piena di studenti erasmus, come me, che vengono qui per imparare la lingua, studiare l'inglese, conoscere un'altra cultura, aprire un pò di più la mente...e si lasciano alle spalle per qualche mese la propria lingua, la propria cultura, la PROPRIA terra.
E oggi che è una giornataccia, un giorno di merda, sentire quel nome ...Sardegna, con tutto il bello e brutto che si porta dietro, mi fa torcere le viscere, mi toglie il respiro, mi fa soffrire, mi fa venire il mal di testa. E' una mancanza che non si può spiegare e maledico questo nostro atavico viscerale patologico degenerativo attaccamento a quel dannato pezzo di terra, sputo nella cartina mondiale, il cui ricordo non mi fa dormire.

5 commenti:

Unknown ha detto...

che bella pagina... l'ho letta e riletta!

Anonimo ha detto...

Vogliamo che Chiari duchessa di Paulilatino scriva un libro!!!

Unknown ha detto...

buona idea! sono d'accordo!

Miss Chiaretta ha detto...

magari!!! ihihhiihihi
è uno di quei sogni nel cassetto :-)

Unknown ha detto...

tesoro allora aprilo bene quel cassetto!!! la chiave c'è! baciiiii!