venerdì 9 settembre 2011

Storie

Una delle cose che più mi piacciono del mio lavoro, specie nei voli lunghi, è che ti permette di osservare.  Da numero 4 che sono, ho un posto privilegiato: il mio jumpseat è quello alla porta d'ingresso, sul corridoio, a 50 cm dai primi passeggeri.  Quasi quasi ci sarebbe da fare uno studio antropologico, combinando i tanti tantissimi fattori che possono accomunare o meno due persone che siedono nella stessa fila, che non si sono mai viste, e che pure, spinte da quella intimità che si crea in spazi così piccoli, interagiscono in maniera spettacolare!!!  A pensarci, quante vite salgono e scendono ad ogni settore da quelle scalette! Ne vengono fuori tante storie diverse ed è un peccato non poterle approfondire, se non con la fantasia della mia testolina...
Scopri che un passeggero sta leggendo uno dei tuoi libri preferiti, perchè avrà scelto proprio quello? Ho voglia di chiederglielo.  Un uomo vola da solo con due bambine piccole, una la tiene in braccio, lei si addormenta e lui le accarezza il viso e i capelli, con una tenerezza impressionante: vorrei sbirciare anche dentro questa storia... Una ragazza con il mal di denti, ha il viso deformato dal dolore, vorrei stringerle la mano.  Una intera squadra di calcio, sezione primavera,  rientra da Genova e stermina la nostra scorta di panini con fame devastante, utilizzando gli ultimi spiccioli rimasti e controllando timidamente se basteranno...
Oggi vorrei tanto poter abbracciare una signora incontrata ieri, rientrava in Germania dall'Isola, con marito e figlio (o nipote?) al seguito.  Sulla sessantina secondo me, con al collo un ciondolo d'oro raffigurante l'amata Sardegna.  Una volta scesa dall'aereo mi chiede, Signorina, ma lei è sarda? Si, certo! Allora mi deve fare un grande favore: quando torna a Cagliari mi abbracci forte forte la Sardegna, perchè io non so proprio quando la rivedrò...

1 commento:

Anonimo ha detto...

Bellissima questa